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Note al Credo
Di Admin (del 12/03/2010 @ 13:45:22, in Padre Vittorio 2008, linkato 1180 volte)

In una delle prime apparizioni a Medjugorje, avviando i veggenti alla preghiera, la Regina della Pace disse loro di iniziare con la recita del Credo, da Lei definita “la preghiera più bella”. Essa è il fondamento e la sintesi della Fede cattolica. E’ detta simbolo apostolico perché riassume in espressioni essenziali i misteri principali della Fede trinitaria trasmessa dagli Apostoli: la Creazione, la Redenzione, lo Spirito Santo, la Chiesa, la Fine del mondo.

Il Credo contiene cose enormi e meravigliose, che occorre meditare e gustare con immensa gratitudine a Dio che ci ha sottratti dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo diletto Figlio, nel quale abbiamo la Redenzione (Col 1, 13).

Rendiamoci conto della ricchezza inesauribile che Dio ci ha donato senza alcun nostro merito.

Dio Creatore

                                                             Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Dio. La fede di sempre non ammette altri dèi, come pretenderebbe il falso ecumenismo massonico suggerito da Satana per distruggere la Chiesa.

Il monoteismo accompagna l’intera Rivelazione dalle origini fino ad oggi, senza oscillazioni. Il primo comandamento è “Il Signore è uno solo. Non avrai altro dio di fronte a Me. Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le forze (Dt 4, 6; 6, 4s), e a Lui solo servirai” (Dt 6,14). “Non andrete dietro ad altri dèi, poiché un Dio geloso è il Signore tuo Dio: che non si accenda la collera del Signore tuo Dio contro di te, e ti stermini dalla faccia della terra” (Dt 6, 14s).

Allah non è un dio, ma un demonio: egli con la “guerra santa” vuole la morte di coloro che non lo adorano, mentre il vero Dio ha dato la vita sulla croce per salvare anche coloro che non credono. Altre religioni non conoscono il vero Dio, e le religioni panteiste (Induismo ecc.) identificano dio con il divenire del mondo, oppure hanno idee molto deviate, che giungono fino all’adorazione di Satana, il grande mistificatore dell’idea di Dio che fin dalle origini ha sedotto gli uomini a religioni false. “Gli dèi dei gentili sono demoni” (Sal 15, 5).

Dio Padre.

Dio è Padre innanzitutto del Figlio suo prediletto. Dio è anche Padre nostro. Questa verità ci è rivelata da Gesù, che ci invita a rivolgere a Dio il titolo di Padre e ci rivela i tratti meravigliosi della divina paternità: “Il Padre vi ama” (Gv 16, 27). E ci invita: “Quando pregate, dite:’Padre nostro che sei nei Cieli’” (Mt 6, 9S).

Onnipotente.

Gesù ci esorta a una fede illimitata nel Padre: “Se aveste fede quanto un granello di senape, direste a questo monte ‘Spostati di qua a là’, e si sposterebbe, e nulla vi sarà impossibile” (Mt 17, 20), perché “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 37). E’ il Creatore!

Creatore del Cielo e della terra.

La Creazione è il primo Vangelo, la prima rivelazione di Dio alla portata di tutti. “I cieli infatti narrano la gloria di Dio, e le opere da Lui fatte predica il firmamento” (Sal 18).

Contro il dogma della Creazione la massoneria ha sferrato un attacco furioso, mobilitando soprattutto gli scienziati ad affermare un evoluzionismo ateo. La negazione in fondo si riduce all’irrazionale, sostituendo al principio della causalità il caso (Monod ecc.), la magia, il nulla.

La Scrittura richiama alla ragione: “Dalla grandezza e beltà delle cose, argomentando, se ne deduce il Primo Fattore…Se giunsero a saper tanto da poter farsi un’idea dell’universo, come mai non hanno più presto trovato il Signore di esso?” (Sap 13, 1-9). “Gli attributi invisibili di Dio…con la riflessione della mente sulle cose si ravvisano” (Rm 1, 20s).

Le scienze ci consentono di intuire nel cosmo il tessuto unitario che dalla luce ha dato origine per processo evolutivo a tutti i gradi della materia dalle forme più semplici alle più complesse. Dio non pensa col nostro contagocce intellettuale di un’idea dopo l’altra, ma vede tutto in unità onnicomprensiva.

L’evoluzione è un fatto globale. Esiste nel mondo materiale una interdipendenza temporale e spaziale di tutti gli elementi senza interruzioni o sfasature.

Nel tempo: nel creare la luce, Dio pensa le iridescenze delle farfalle e gli occhi delle aquile. Gli scienziati stessi evidenziano le epoche dei salti qualitativi della materia dalle forme più semplici alle più complesse fino all’apparire della vita. Ogni salto qualitativo sarebbe impossibile senza i precedenti, che rimangono come indispensabile suo fondamento. Senza la luce, senza l’energia gravitazionale, una fragola sarebbe impossibile.

Nello spazio: ogni forma sussiste in stretta armonia con le altre indispensabili forme che la rendono possibile. Quante energie, quanti elementi convergono in un grappolo d’uva!

Gesù ci rivela in particolare la bontà di Dio nella Provvidenza (Mt 6, 24s), nella Misericordia (Mt 5, 43s), nella Redenzione (Gv 3, 16, ecc.).

“Tu solo sei buono e fonte della vita, e hai dato origine all’universo per effondere il tuo amore su tutte le creature e allietarle con gli splendori della tua luce” (Lit. Can. IV).

Creatore di tutte le cose invisibili.

Il mondo spirituale rispecchia il soprannaturale, nel quale la Fede ci dice che Dio ha creato gli Angeli, puri spiriti indipendenti come Dio dalla materia: “Schiere innumerevoli di Angeli stanno davanti a Te per servirti, contemplano il tuo volto, e giorno e notte cantano la tua lode” (Lit. Can. IV). Agli Angeli Dio ha affidato la custodia dell’uomo (Lc 4, 10; Ps 90, 11; ecc.). Parte degli Angeli per ribellione a Dio sono diventati demoni (Ap 12, 7s ecc.), che seducono al male. Dio ha disposto anche l’interferenza degli esseri spirituali, buoni o cattivi, con l’uomo.

Signore del cielo e della terra.

Dio che crea, sostiene e redime è anche Signore assoluto di tutte le cose, e nessuno ha il diritto di contrastare questa regalità che Egli esercita con amore e provvidenza infallibile. “Dirà forse l’argilla al vasaio: ‘Che stai facendo?” (Is 45, 9s).

Dio ha posto le sue leggi come condizioni di vita, ed esige che esse siano osservate con fedeltà. I suoi comandamenti sono la difesa dell’uomo, la norma del suo sviluppo. E per l’uomo ha disposto ogni cosa con la condizione infallibile che ciascuno sia premio o castigo a se stesso secondo il suo modo di operare. Nessuno sfugge a questa condizione radicale. Ogni atto virtuoso porta una gioia e una crescita, ogni peccato ha la sua punizione nello sfregio che porta al peccatore, deformando il suo volto, prima di danneggiarlo negli effetti. Una menzogna rende menzognero, un furto rende ladro.

Questa legge unisce in modo ammirevole il diritto supremo e inviolabile di Dio ad essere obbedito, e la libertà dell’uomo.

Il ripetersi di azioni cattive trascina in una spirale distruttiva che può portare all’indurimento del cuore e alla cecità spirituale, come il calabrone che si ostina a urtare contro una lampada fino a rovinarsi gli occhi.

La parola Signore esalta anche la signorilità di Dio, la sua indole regale di gran Signore della Vita (Archegos tes Zoes). Una lettura attenta del Vangelo e anche degli scritti di mistici veri, una riflessione sui particolari della creazione, rivela la finezza di Dio, la sua squisitezza veramente divina che, quali immagini di Dio dobbiamo imitare: “Siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 48).

Pratica della Fede.

Non siamo noi a offrire a Dio i suoi fiori sull’altare: è Lui che ce li dona con la gentilezza di Gran Signore! Nell’offrirci i suoi doni, Dio nasconde la sua mano, ma ama di essere indovinato. Trattato da Signore ci ricolma di attenzioni commoventi, che ci accendono di amore riconoscente.

Il primo atto richiesto da Dio stesso ai suoi amici è l’Adorazione, la Riverenza verso il suo nome: a Mosè davanti al roveto ardente dice: “Levati i calzari, perché la terra che calpesti è santa” (Es 3, 5). “Abramo si gettò bocconi” (Gn 17, 3) davanti al Signore. “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e sotto terra” (Fp 2, 10)..

Dio offre al vignaiolo grappoli d’uva dorati: se il vignaiolo incespica, ripaga con una bestemmia! Così l’uomo risponde ai suoi doni! Ricordiamo: “Indovina, Messia, chi ti ha percosso” (Mt 26, 68).

La Fede in Dio si espande soprattutto nella preghiera.

Credo in Gesù Cristo

                                                                                  Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Generato, non creato, della stessa sostanza del Padre. Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create.

Unità e Trinità di Dio. Dio è Uno, ma nell’unità della natura divina sussistono Tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Padre è ingenerato, il Figlio è generato, lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. La Creazione intera porta l’impronta trinitaria.

Gesù Figlio, Verbo, Sapienza, Luce

Figlio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia la vita eterna”(Gv 3, 16).Il Figlio è della stessa sostanza (consubstantialis) del Padre.

Verbo: “In principio era il Verbo…E il Verbo si è fatto carne e abitò tra noi”. Verbum in latino, Logos in greco, significano il concetto concepito nella mente e anche la parola che lo esprime con la bocca. Gesù è indicato nel libro della Sapienza come Speculum bonitatis illius, Specchio…, immagine della bontà del Padre (Sap 7, 26). E’ quindi l’Intelligenza riflessa del Padre (come noi abbiamo l’intelligenza che si riflette su se stessa, quindi la capacità di capire che cosa pensiamo, quindi l’autocoscienza. Il Verbo è l’Autocoscienza del Padre, lo specchio della sua intelligenza.

Sapienza eterna, increata: “Dio mi ha posseduta fin dalle origini, quando fissava i cieli e posava le fondamenta della terra… Ero accanto a Lui come architetto” (Prov 8, 22s).

Luce che risplende tra le tenebre, che illumina ogni uomo… Ma le tenebre non lo hanno accolto (Gv 1, 5s). E’ il mistero del rifiuto che ha inizio con la ribellione degli angeli (Ap 12)e si fa acutissima contro Gesù: respinto da Betlemme, dalla Palestina in Egitto, da Nazaret, da Gadara, dal tempio, muore fuori le mura di Gerusalemme, e ancora oggi è respinto dal mondo con odio patologico: via ogni segno del suo Natale, via il Vangelo, via il Crocifisso, via l’Eucaristia!

“Non vogliamo che Costui regni su di noi “ Non Gesù, ma Barabba!”. Non la Fede, non la Chiesa, ma la Massoneria, il Comunismo…, il nulla!

Gesù travolge l’opposizione alla luce, vince perdendo. Sembra travolto, ma è travolgente. … “La pietra scartata dai costruttori è diventata testata angolare, e chi cadrà contro di essa si sfracellerà” (v. Mt 21, 42s).

Termine fisso d’eterno consiglio (Dante). “Per Lui create, a Lui sono volte tutte le cose, e tutto sussiste in Lui” (Col 1, 16s). Gesù è il principio, il fine, il fondamento di quanto è creato. Il Padre ha prestabilito di incentrare tutte le cose in Cristo (Ef 1, 10). Tutto sta insieme in forza di Lui: anche nell’ambito della materia tutto il lavorio dell’evoluzione confluiva alla formazione del Corpo di Gesù nel grembo di Maria; ma soprattutto nell’ambito spirituale Gesù è il centro di tutto, la via al Padre (Gv 14, 6).

Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, Vero Dio e vero Uomo.

Uomo in tutto partecipe della nostra fragilità: dignità regale, signorilità del cuore, sensibilità finissima al dolore, alle espressioni di carità, alle offese, alle percosse, all’amicizia, alle ingratitudini, ai rifiuti… Fino al Getsemani, alla flagellazione, alla morte in croce, alla trafissione del costato…“Il nostro Sommo Sacerdote non è incapace di compatire le nostre debolezze, ma le ha provate tutte a somiglianza nostra, escluso il peccato” (Eb 4, 14s).

Questa fragilità umana però è sostenuta dalla forza divina che lo fa spasimare il compimento della Passione e Morte per glorificare il Padre, da Lui conosciuto come Figlio, e salvare gli uomini. “Di un battesimo devo essere battezzato In un bagno devo essere sommerso, e quanta ansia mi sento finché sia compiuto!” (Lc 12, 50; Mc 10, 38). In una visione a santa Caterina, Gesù ricorda il suo spasimo di offrirsi sulla croce, e la sua gioia nel vedere avvicinarsi quel momento.

La forza più grande del cosmo non è quella che sostiene le sconfinate galassie, ma la forza dell’amore infinito che portava Gesù a offrirsi sulla croce per adorare il Padre e salvare gli uomini.

                                                                                    Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo.

Figlio di Maria.

Maria, come Eva, per il corpo è tratta da Adamo e nostra sorella. La sua anima è stata tratta dal Cuore del Verbo: è Immacolata, Creazione nuova, Paradiso in terra.

E’ la Donna vestita di Sole (Ap 12, 1s), che irradia la Luce del Verbo.

E’ la Madre di Cristo e del suo Corpo Mistico, la Chiesa. Essa stessa è la Chiesa, la primizia della Chiesa, la Chiesa nel suo germe genetico, e come la Chiesa, è Madre di Misericordia (v. Isacco della Stella, sab. II di Avv.).

                                                                                           Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fui sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

Gesù è la Via.

“Io sono la via, la Verità e la Vita” (Gv 14, 6).

“Io sono la luce del mondo: chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8, 12; v. anche Gv 12, 45).

“Chi vede Me, vede anche il Padre” (Gv 14, 9).

“Chi mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, anche il Figlio dell’Uomo lo riconoscerà davanti agli Angeli di Dio. Ma chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, verrà rinnegato davanti agli Angeli di Dio” (Lc 12, 8s).

In Gesù il Padre ci ha dato tutto: il resto è un sovrappiù. Gesù è l’immensa ricchezza da noi ereditata nella Chiesa Cattolica senza alcun nostro merito. Egli è Dio, e noi Lo abbiamo presente nell’Eucaristia. Il resto ci è dato in vista di Lui, per conoscerlo, incontrarlo, amarlo, goderlo… Ricordiamo l’esortazione di Gesù stesso: “Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia, e il resto vi sarà dato in più” (Mt 6, 33). Il regno di Dio è Gesù che ci assorbe in Sé e ci configura con Se stesso. E’ al tempo stesso Via e Vita eterna.

Credo nello Spirito Santo

                                                                                          Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,e ha parlato per mezzo dei profeti.

“Lo Spirito di Verità vi guiderà verso la Verità intera…Mi glorificherà, perché riceverà del mio per annunziarlo a voi. E’ mio tutto quanto ha il Padre” (Gv 16, 12s).

“Ricevete lo Spirito Santo: A chi rimetterete i peccati saranno rimessi” (Gv 20, 22).

“Venne all’improvviso dal cielo, un frastuono come soffio di venti impetuoso, e riempì tutta la casa dove abitavano, E apparvero loro delle lingue spartite come di fuoco, e si posarono su ciascuno di loro, e furono tutti ripieni di Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue…” (At 2, 1s).

“Tutto è operato dall’unico e medesimo Spirito. Siamo stati battezzati in un unico Spirito per costituire un solo corpo, e tutti siamo stati imbevuti di un unico Spirito” (1 Cor 12, 11s).

”Nessuno può dire Gesù è il Signore se non per lo Spirito Santo” (1 Cor 12, 3).

“Il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo” (1 Cor 6, 19).

Credo la Chiesa

                                                                                      Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.

“Tu sei Pietro, e su questa pietra Io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del regno dei Cieli, e ciò che legherai sulla terra sarà legato nei Cieli, e ciò che scioglierai sulla terra resterà sciolto nei Cieli” (Mt 16, 18s).

La vera Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica. I fratelli separati non sono la vera Chiesa: essi rifiutano dogmi fondamentali della Chiesa, quali l’Eucaristia, l’Immacolata, l’obbedienza al Vicario di Cristo. Pensiamo al danno prodotto dal fatto che non si confessano e non hanno l’Eucaristia.

La Chiesa è santa in Gesù che l’alimenta di Sé: pensiamo alle file di fedeli che ogni giorno si accostano ai Sacramenti e sono santificati. Gesù l’ha fatta suo Corpo Mistico: “Un corpo solo siamo noi, perché nutriti dello stesso Pane imbevuti dello stesso Spirito” (1 Cor 12, 11s).

Bisogna distinguere in essa l’elemento santificante dall’elemento santificabile, come il clero e i fedeli, soggetti a errori. Nonostante tutti i difetti e peccati umani, Gesù continua nella Chiesa a santificare coloro che si accostano a Lui con rettitudine.

Garante della Fede è il Papa, dotato di infallibilità quando proclama in modo solenne (ex Cathedra) qualche verità di Fede e nel magistero ordinario con fedeltà alla Tradizione. Per mezzo del Papa, lo Spirito Santo, che anima la Chiesa, la porta verso la Verità tutta intera (Gv 16, 12s).

“Battezzate tutte le genti” (Mt 28, 19s).

“Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi” (Gv 20, 22).

Aspetto la risurrezione

                                                                                  Aspetto la risurrezione dei morti e la vita nel mondo che verrà. Amen.

 “Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6, 68).

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6, 54).

“Si semina corpo animale, risorge spirituale”(1 Cor 15, 44).

 “Allora vedremo Dio a faccia a faccia” (1 Cor 12, 12). “Lo vedremo come Egli è”(1 Gv 3, 2). “Lo conoscerò bene, come sono conosciuto” (1 Cor 12,12).

“Le sofferenze del tempo presente non hanno proporzione alcuna con la gloria che dovrà manifestarsi…La creazione geme nell’attesa” (Rm 8, 18s).

“ Con tutte le creature, liberate dalla corruzione del peccato e della morte, canteremo la tua gloria” (Can IV)”Finché Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15, 20s).